Seùlu
Sindaco: Giuseppe Carta (lista civica "Bellu Giai Est Seuleddu") dal 31/05/2010
Posizione: 39°52′0″N 9°14′0″E Altitudine: 797 m s.l.m. Superficie: 40,31 km² Abitanti: 911 (censimento 30.11.2009) Pref. telefonico: 0782 Codice ISTAT: 091082 Codice catasto: I707
sito web istituzionale: www.comune.seulo.nu.it/
Territorio
Comune di 911 abitanti della provincia di Cagliari, che da il nome alla regione della Barbagia di Seulo, ha una superficie di 58,9 chilometri quadrati per una densità abitativa di 17,3 abitanti per chilometro quadrato. Il territorio del comune risulta compreso tra i 281 e i 1.334 metri sul livello del mare. L'escursione altimetrica complessiva risulta essere pari a 1.053 metri. L'economia è di tipo prevalentemente silvo-pastorale. Il territorio si presenta ricco di grotte che presentano al loro interno magnifiche stalattiti e stalagmiti. Sorgenti ricche di ottima acqua abbondano in tutto il territorio. Il nome Barbagia, derivante dall'antico uso romano di definire Barbari coloro che non parlavano la lingua latina, è un ampio territorio della Sardegna Centrale caratterizzato da una scarsa presenza umana e dall'effetto scenografico dato dalle gole e delle alte pareti calcaree presenti. L'economia pastorale e la produzione di vino rappresentano alcune fra le più importanti risorse della zona, mentre il paesaggio appare caratterizzato dalla macchia mediterranea, un'area climatica fortemente contraddistinta dalla presenza di svariati tipi di di alberi e di arbusti come il cisto femmina, un piccolo arbusto appartenente alla famiglia delle Cistacee. La zona ospita anche una eterogenea colonia di specie animali selvatiche. La presenza del fiume Flumendosa, che segna il confine fra Monte Perdedu e la catena montuosa del Gennargentu, ha creato un territorio ricco di cavità e gole come su Stampu 'e su turrunu,e la sorgente di Piscina 'e Licona.
Storia
Seulo è un piccolo paese della provincia di Nuoro che dà il nome alla zona inferiore della Barbagia (detta, appunto, Barbagia di Seulo), di cui fanno parte anche i paesi di Sadali, Esterzili, Seui e Ussassai. L'origine di questa suddivisione va ricercata nella storia. La Barbagia veniva così chiamata dai romani, ma essi con questa parola intendevano una regione più estesa, quella parte montuosa della Sardegna che occupa buona parte della provincia, che cominciava poco oltre la postazione militare e termale di Forum Traiani (Fordongianus), ultima difesa contro i bellicosi Barbaricini. Attualmente la Barbagia di Seulo indica quella curatorìa, cioè una delle circoscrizioni amministrative in cui erano divisi i Giudicati (vedi la parte storica), che aveva sede a Seulo. Oltre ai cinque paesi citati, in passato ne facevano parte almeno altri quattro, di cui si trova traccia in antichi documenti, che avevano nomi come: Lessey, Gertalay, Turbigentillis, e sono solo alcuni degli antichi villaggi scomparsi in Sardegna dopo la caduta dei Giudicati. Questa la suddivisione storica, ma i paesi di Seui e Ussassai sempre più spesso vengono detti appartenenti all'Ogliastra, per motivi amministrativi e perché questa viene associata a tutto il sistema paesaggistico e naturalistico che comprende la bella costa orientale, zona che attualmente sta avendo una grande valorizzazione turistica, che ora sta prendendo piede anche in Barbagia, lontano dal mare, dove non mancano di certo le bellezze naturali o le peculiarità culturali. Dalla parte opposta rispetto all'Ogliastra si è costituito un'altro polo amministrativo, quello che comprende il Sarcidano e la Barbagia di Seulo e forma così la Comunità Montana.
Archeologia
Nuraghe Su Nuraxi ‘e Paùli Su Nuraxi ‘e Paùli denominato anche mannu cioè grande, per differenziarlo da un altro anch'esso monotorre denominato Su Nuraxeddu ubicato a poco più di 200 Mt. L'abitato di Seulo di fregia di questo panorama frontale fatto di muraglie e torri preistoriche quasi a vigilare sulla sua tranquillità. Gradevole e singolare è il paesaggio che si può ammirare da questa fortezza di pietra composto, da una parte, da boschi di roverella nelle immediate vicinanze su colline di altitudine media che degradano verticalmente sul rio Medaùs, dall'altra, dalla veduta in primo piano del monte Perdèdu incombente e rassicurante come un grande e benevolo genio. Possiede un'altra caratteristica ed è quella che da dalla sua torre si possono scorgere almeno altri tre nuraghi tanto da ipotizzare un sistema zonale di presidio cantonale composto da tribù bellicose quasi certamente imparentate fra loro. La cultura popolare locale, tramanda oralmente, la leggenda che le due mono-torri dovevano essere collegate tra loro mediante una galleria scavata sulla dura roccia scistosa.
Monumenti e luoghi di interesse
Chiesa dei SS. Pietro e Paolo La Chiesa dei SS. Pietro e Paolo è ubicata sulla parte più alta dell'abitato ed è raggiungibile risalendo la via San Paolo per poi deviare a monte su un terrazzamento dove appunto il monumento religioso è stato costruito. La tipologia costruttiva della chiesa per i richiami pur vaghi presenti nella facciata principale, tra cui il timpano, potrebbe rimandare ad una datazione presumibilmente riferibile agli inizi del primo millennio e più propriamente al XII secolo. Ma è solo una supposizione che invita ad approfondire la ricerca.
Chiesa SS. Cosma e Damiano L'edificio religioso, visibile su un ripiano nel fondovalle del rio Medaùs, fu probabilmente edificato nel XVI secolo e la sua struttura originaria era sicuramente costituita da una piccola cappella delle dimensioni di mq 6,55×4,90 (misure interne) a cui successivamente venne aggiunto un corpo dalle dimensioni di mq 16×5,90. La parte più antica era originariamente coperta con volta a botte e ricoperta con manto di tegole curve; essa venne demolita dall'amministrazione comunale perché pericolante e fu sostituita con una copertura a falde inclinate avente la struttura portante in legno ed il manto di copertura in tegole curve (coppi).
Cascata Su Stampu ‘e su Turrunu Su Stampu ‘e su Turrunu è una singolare cascata immersa nel verde fitto della foresta di Addolì al confine tra i territori di Seulo e Sadali. Fa parte di uno dei monumenti naturali che rendono la Sardegna orgogliosa di potersi fregiare di una diversità del paesaggio davvero unica. Evoca un fenomeno carsico di straordinaria bellezza tanto da essere ormai molto noto e apprezzato. L'acqua, attrice principale di questo stupefacente ambiente naturale ha scavato, sullo strapiombo di una parete calcarea, un inghiottitoio dove l'acqua dopo essersi tuffata da un'altezza di circa 8 metri riappare magicamente in una grotta con al centro un laghetto ampio e trasparente.
Questo fenomeno carsico ha, in milioni di anni, dato vita ad una forra dove i numerosi ruscelli, lasciando scorrere le loro acque cristalline su tutta la vallata, hanno permesso la creazione di un ambiente naturale ricco di essenze vegetali anche rare dove l'acqua assurge a sé il ruolo di protagonista principale tanto da essere definito un “paesaggio d'acqua”. Lo scroscio d'acqua che si infrange nel laghetto, i riflessi argentati delle acque in movimento, limpide e cristalline, conferiscono a questo ambiente naturale una vitalità d'eccezione. La grotta, invece, con la sua forma regolare e tondeggiante, la vegetazione rigogliosa che avvolge l'ambiente circostante, le pareti calcaree tappezzate di muschi ed erbe rampicanti e, soprattutto, il suo gigantismo suscitano sul visitatore una “emozione ambientale” difficile da dimenticare e rimuovere.
S'Arcu ‘e su Cuaddu È una formazione rocciosa bizzarra e curiosa. Nasconde tra i suoi terrazzi e balconate fiorite tanti segni e tanti misteri. Segni geologici, del tempo, dell'uomo e soprattutto i segni di un eccelso paesaggio. Geologici, perché si tratta di un lembo di letto fluviale e palustre che la forza ercinica terrestre ha sollevato e riportato in questa zona del centro Sardegna, evidenti infatti sono i segni lasciati dall'attività dell'acqua.
Il tempo con la complicità del vento si è qui sbizzarrito incidendo e modellando i contorni di questo morbido complesso geologico e grazie ad essi possiamo ora ammirare tra i suoi anfratti di arenaria rossa forme insolite e fantasiose. Anche l'uomo a voluto partecipare a questa scultura naturale apponendo il proprio autografo. In primis l'uomo neolitico che ha scavato, sotto un dolmen naturale visibile in cima alla formazione rocciosa, una Domus ‘e Janas che per la sua singolare posizione diventa di estremo interesse archeologico. Forse si tratta di un altare neolitico dove venivano celebrati gli antichi riti degli antenati trapassati per accompagnarli nel mondo ultraterreno.
Grotte Domus 'e janas Sa ‘Omu ‘e Janas è una grotta carsica situata nella foresta di leccio di Addolì. Per la bellezza delle sue stalattiti e stalagmiti e del suo percorso ampio ed orizzontale ha da sempre suscitato grande interesse. Ha uno sviluppo di circa 300 metri ed è caratterizzata da tre rami o livelli. L'ingresso che avvia il visitatore sul ramo principale è costituto da un lungo salone che presenta una larghezza variabile da 7 a 12 metri e un altezza media di 6-7 metri. È dotata di apposite strutture che garantiscono una facile e piacevole visibilità.
I più famosi viaggiatori della Sardegna, dopo averla visitata, né hanno narrato le meraviglie nei loro dizionari o diari di viaggio. Vittorio Angius, Alberto Della Marmora, Pasquale Cugia, il giornalista Lutero Vassanitz, e così via. È una grotta vissuta fin dall'antichità quando ancora l'uomo preistorico utilizzava questi spazi sotterranei come rifugio e come luogo di culto. In origine doveva essere di eccezionale bellezza finché non vennero asportate colonne di alabastro per ornare la parrocchia locale e alcune chiese di Cagliari tra cui la cattedrale.
La rosa peonia 'S’Orrosa ‘e Padenti'
La peonia, localmente denominata “S'Orrosa ‘e Padenti” con traduzione letterale “rosa di bosco”, colora di rosso i pendii scoscesi e soleggiati del monte Perdèdu quasi fino agli argini del Flumendosa. Fiorisce con i primi caldi primaverili della montagna, tra aprile e maggio, vegetando nelle radure che si alternano a fitti boschi di leccio e macchia mediterranea. La sua policromia rossa e gialla contrasta con tutte le altre florescenze del suo areale ambientale captando a sé tutte le attenzioni dell'osservatore che rimane stupito per la sua bellezza. Predilige i terreni ricchi di humus, le aree assolate e luminose ed in particolare gli spazi tra i castagni secolari che lasciano filtrare luce d'inverno e la proteggono dai raggi solari d'estate, dove il suolo è più ricco di elementi nutritivi e dove trova il suo habitat naturale. L'altitudine dei nostri pendii tra il monte Perdèdu e il Flumendosa garantisce il suo microclima ideale per questo numerosissime sono le radure dipinte da questa cromia inconfondibile.
Monumento naturale Nusaùnu Nusaùnu è un tonneri calcareo che l'estro del Flumendosa con la complicità del rio Narboni-Onniga ha in milioni di anni modellato e scolpito. Il suo toponimo non riconducibile a una terminologia conosciuta, latina o spagnoleggiante fa pensare che si tratti di una parola paleo-sarda. Poggia su un basamento di suolo formato da rocce metamorfiche del siluriano non troppo duro dove la potente erosione dei corsi d'acqua ha inciso profondamente. È l'estrema lingua di terra del territorio Seùlese che volge a Sud dove a valle si trova “s'isca ‘e Selasi” un guado naturale sul Flumendosa.
Per la sua peculiare posizione geografica è stato il testimone di tutte le vicende umane nel corso della storia in questa contrada barbaricina. È una località di rilevante interesse sotto l'aspetto floro-faunistico e paesaggistico. Da un'altimetria di 771 slm si può ammirare l'ampia vallata del Flumendosa ricca di torrioni e pareti calcaree che emergono, con il loro caratteristico colore grigio-porpora, da una fitta boscaglia di leccette, che all'alba o al tramonto, creano stupende e rare immagini.
Piscina Sa Stiddiosa Sa Stiddiosa è una delle tante “piscine” dell'alta valle del Flumendosa ubicata tra i territori di Seulo e Gadoni. E' caratterizzata da una singolare cascata, di circa 20 Mt a picco sul fiume, che si immette in una piscina eccezionalmente molto allungata delimitata, da un lato, dalle pareti verticali delle formazioni calcaree del Sarcidano ricoperte di capelvenere e di altre essenze vegetali rare e, dall'altro, dalle formazioni scistose dalle forme arrotondate e bizzarre, lisciate e levigate dalla violenza del fiume nel periodo invernale. La cascata precipita nella piscina con un fenomeno di stillicidio notevole nel periodo invernale e pacato e tranquillo d'estate. E' una cascata ormai molto conosciuta e raccoglie unanimi apprezzamenti da turisti ed escursionisti.
Piscina ‘e Licona Immersa in mezzo alla foresta di Addolì si trova una cascata di notevole bellezza naturalistica impressa nella memoria degli anziani e fino a poco tempo fa sconosciuta ai più. Riscuote ora una grande attrazione dei residenti e dei visitatori tanto da poter aspirare a diventare monumento naturale della Sardegna. Appartiene a una delle tante e singolari cascatelle del rio Longu fresu, a circa 400 mt a valle da Su Stampu ‘e su Turrunu dove le acque cristalline e perenni scorrono in mezzo a un fitto bosco di leccio e macchia mediterranea molto rigoglioso e vario.
Feste
Santi Pietro e Paolo - fine di giugno Sa Tundimenta Seulese - giugno Santi Cosma e Damiano - ultima settimana di settembre. Sant'Antonio Abate - 16-17 gennaio San Sebastiano 19-20 gennaio
Scuole
Scuola materna (dell'infanzia) Scuola elementare (primaria) Scuola media (secondaria di I grado) - Sezione Associata
Dati e foto
Wikipedia, l'enciclopedia libera; sito web istituzionale del comune; matrice socio-economiche Agenzia LAORE FOTO ©®2012 GAL Sarcidano Barbagia di Seulo, Monni&Pirisi, tutti i diritti riservati.
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