Nuràdda
Sindaco: Giovanni Dessì (lista civica) dal 11/06/2012
Posizione: 39°48′0″N 9°5′0″E Altitudine: 403 m s.l.m. Superficie: 34,76 km² Abitanti: 1.365 (censimento 30.11.2009) Pref. telefonico: 0782 Codice ISTAT: 092116 Codice catasto: F982
sito web istituzionale: www.comune.nurallao.ca.it/
Territorio
NURALLAO (Nuràdda in sardo) è un comune di 1.365 abitanti della provincia di Cagliari. Situato a circa 80 Km da Cagliari, lungo la S.S.128 incrocio S.S. 197, riparato fra due colline di rocce calcaree (Cruccurìga e Tàccu), Nurallao (Nuràdha in sardo) è un centro del Sarcidano di circa 1500 abitanti, spartiacque tra la vasta piana del Campidano e i territori tipicamente agropastorali dell´interno. Il territorio è compreso tra i 329 e i 761 metri sul livello del mare.L´escursione altimetrica complessiva è pari a 432 metri. Si estende per 3.436 ettari, di cui 1.200 a superficie agraria e 1.700 boschiva Sono presenti all´interno del suo territorio diversi nuraghi, un importante tempio a pozzo sacro di età nuragica a Nieddìu e una tomba megalitica di rilevante importanza sita in località Aiòdda. Oltre ad altre numerose testimonianze di epoca romana. Immediatamente a nord di Nurallao, fra lussureggianti boschi di querce, lecci ed agrifogli si estende il parco di Funtana ‘e IsArinus, con le cascate lungo il fiume Sarcidano, a "Su craddaxioleddu", dove le acque cristalline, precipitando nel salto omonimo rendono il luogo suggestivo e di grande attrattiva. Oltre alla chiesa parrocchiale dedicata al patrono San Pietro Apostolo, è presente la chiesa campestre dedicata alla Madonna della Strada. Dominano sparse nel suo territorio diverse fornaci per la calce, testimonianza di una praticata e dura attività passata. Diffusi i giacimenti di argilla. Il nurallaese, sfruttando queste risorse ha prodotto, in un intraprendente passato, tegole, mattoni, brocche, vasi e conche per la panificazione. Per questo, i "nuradhesusu"(così chiamati gli abitanti), divennero ben noti in gran parte della Sardegna ed il paese conosciuto anche come "sa ‘idda ‘e isfrascus". Con la costruzione della ferrovia, in funzione dal tardo ottocento, i carbonai toscani iniziarono a sfruttare i boschi, abbattendo, purtroppo, tantissimi autentici monumenti naturali. Dal periodo della prima guerra mondiale si iniziò lo sfruttamento del caolino (su caullinu) e l´estrazione, su scala industriale, dell´argilla refrattaria. Poiché questa, oltre a essere usata per la produzione di vari oggetti per uso domestico, fu inizialmente impiegata per diverse esigenze belliche.
Storia
Ricostruire le origini e la storia più antica del nostro paese, si è presentata opera piuttosto complessa, oltre che per le difficoltà nel reperire documenti e testimonianze (abbastanza esigue, d´altronde, come per la maggior parte dei paesi dell´intera isola), anche per via dell´economia del lavoro. Abbiamo, perciò, puntato all´essenziale, a quanto è necessario dato sapere per dare maggiore completezza e unitarietà ai vari argomenti oggetti della nostra ricerca. IL NOME - Antichi muri nuragici.I vocaboli italiani Mora "mucchio" (che si trova nel famoso episodio dantesco di Manfredi: sotto la guardia della grave mora; Purgatorio, III 129), morena "mucchio di detriti rocciosi", morra "gioco del mucchio delle dita" e quelli latini murus "muro", e moenia "mura fino alpresente sono praticamente privi d´etimologia. accettando un ipotesi del famoso linguista A. Ernout (Lesèelem. ètr. p.23) il prof Massimo Pittau ha ritenuto che tutti questi vocaboli derivino dall´etrusco, in cui trovano i seguenti chiari riscontri: mura, murani, murina, muru. Ebbene a tutti questi vocaboli etruschi corrispondono i seguenti vocaboli paleosardi o nuragici: mura, murra, nura, nurra, nei quali si constata un facile e comune scambio delle consonanti nasali. Più precisamente mura è la denominazione con cui in tutto l´altipiano di Abbasanta sono chiamati i nuraghi; murra=morra; nura e nurra=mucchio, cumulo. Tutti questi vocaboli paleosardi in effetti si riducono ad uno solo avente il significato di "mucchio". E questo costituisce la base originaria del vocabolo "nurake" e anche "nuraghe", "nurraghe", "nuraxi" e anche "muraghe" (cfr. M. Pittau, Problemi in lingua sarda, Sassari 1975, Ed. Dessì, pp. 85-107). Il toponimo Nurallào, pronunziato effettivamente Nuradda, trova riscontro nel nome dei Nuraghi: Nuraddèi di Guasila, Nuraddèo di Suni, Nuragaddu di Porto Torres e sopratutto nell´appellativo muradda (Bortigali e Dualchi. Nurallao deriva quindi, quasi certamente, la sua denominazione dall´antico vocabolo nuragico-etrusco nura, mura, "mucchio", ed il suo originario significato effettivo potrà essere stato "muraglia", forse da qualche muro difensivo di cui il villaggio sarà stato in antico munito. L´origine nuragica sia del toponimo che del centro abitato viene infatti confermata dall´esistenza, nel suo territorio di numerosi nuraghi. Nel territorio però sono stati fatti anche numerosi ritrovamenti di epoca romana (cfr.R.J.Rowland, I ritrovamenti romani in Sardegna, Roma 1981, p.76) ed anche iscrizioni (cfr.Sotgiu G., Iscrizioni latine della Sardegna, 1-11, Padova 1961, 1968, nn.178, 179, 46 lre). La più antica documentazione del toponimo finora rintracciata si trova nell´atto di pace fra Eleonora d´Arborea e Giovanni d´Aragona del 1388 (CodexDiplomaticusSardiniae I 838/1): Nuradau. Questa forma, assieme con quella ufficiale attuale Nurallào persuadono che in origine il toponimo suonasse esattamente Nurallà/Nuraddà, cui si è aggiunta una vocale paragogica. Il nome Nurallao appare già nel 1206.Si tratta di un atto notarile siglato tra Guglielmo di Massa, giudice di Cagliari, e Ugo di Basso, giudice di Arborea. In esso si stabiliscono confini e limiti territoriali tra i due giudicati, e tra i vari nomi di paesi compare quello di Nuredei. Per avere dati più precisi bisogna arrivare al 1388. Nell´atto di pace tra Eleonora d´Arborea e Giovanni I d´Aragona, tra i vari rappresentanti dei diversi villaggi che aderiscono al trattato, compare, fra gli altri, un certo Gunnario Porcu " majore ville de Nuradau ", accompagnato da altri notabili del luogo.Con la conquista aragonese dell´Isola, avviene la prima distribuzione dei feudi a favore di quei sudditi aragonesi particolarmente distintisi nelle operazioni di conquista. Non si conosce il nome del primo feudatario di Nurallao. Sta di fatto che, alla data 6 Febbraio 1423, Nurallao è devoluto al Regio Patrimonio, essendo deceduto senza successione il feudatario, certo Pedro Dejnar. Nel 1425 il feudo di Nurallao viene attribuito a Luigi D´Aragoll. Da costui, forse per successione ereditaria, passa alla famiglia Castelvi e da questa agli Aymerich, marchesi di Laconi. Questi lo possiedono fino al 1838,data in cui il paese, dopo la dissoluzione dei feudi, diviene Comune libero, amministrato da un sindaco e da un consiglio, eletti dal popolo. Nella " Storia documentata della popolazione della Sardegna ", del Corridore, Nurallao risulta avere 725 abitanti, nel 1678. Dal 1688 al 1751 la popolazione scende alle 459 unità e non supera le 593 unità. Nel 1824 gli abitanti sono 198 e nel 1848, invece, 925. Dal 1822 al 1859 Nurallao fa parte della provincia di Isili, nella prefettura di Oristano e sotto il mandamento di Laconi. Secondo Padre Vittorio Angius, precedentemente il paese era compreso nella Parte Valenza, antico dipartimento del Giudicato di Arborea. Il comune fa parte oggi della provincia di Nuoro. Nurallao e situata a nord-est della Giara di Gesturi, nel Sarcidano, all´incrocio delle strade statali 128 e 197, in un territorio di eccezionale rilevanza storica, che presenta già in epoca nuragica diversi insediamenti. L´importanza di questa zona fu ben intuita da Antonio Taramelli, che con la sua indagine la toccò in una ricognizione territoriale ed archeologica di 100 anni fa. Nel secolo scorso si datano i primi rinvenimenti a "Nuradha", in una zona celebre per i suoi depositi di bronzo, essenziali per la comprensione della metallo-tecnica nuragica. A Nurallao, nei primi anni sessanta furono rinvenuti in località "sa conca ´e sa figu" importantissimi reperti, in particolare due bronzetti rappresentanti un Sardus-Pater ed una Dea, oltre una quantità notevole di stagno e piombo che unitamente ad un edificio circolare che ha restituito i materiali, fanno parlare di una fonderia. Sono presenti a decine i nuraghi: Poiolu, Nieddìu, Tramalizzu, Frumiga, Pranu´e fa, per citarne alcuni. In località Nieddìu, nei pressi del nuraghe, c´è un pozzo sacro che, se la presenza di rinforzi edilizi in calce ne suggeriscono fasi edilizie di epoca punico-romana, risale nella sua originaria edificazione al periodo nuragico. Di notevole importanza è la tomba megalitica di "Aiodda" nell´omonima località, recentemente portata alla luce dagli scavi, una delle più grandi del Mediterraneo. Il monumento inoltre ha restituito diversi Menhirs, monili e reperti diversi di notevole valore. Le testimonianze puniche si manifestano diffusamente su tutto il territorio, in particolare a "sa ´idda ´eccia" (il vecchio paese). Nurallao era vicinissimo al presidio militare romano di Valentia di controllo della strada interna fra Cagliari ed Olbia. Sono presenti dei resti del 1°/3° secolo d.C. fra i quali una necropoli. Si sa da fonti onomastiche che la parte di popolazione locale era numericamente superiore a quella di parte romana. Ma quest´ultima aveva la ricchezza e le armi. . Sono, inoltre, presenti tracce di insediamenti punìci e romani. Tra Nurallao e Isili, nel sito appellato BiddaBeccia, si trovano i resti di abitazioni, strade, pozzi, ecc., di un villaggio dell´epoca romana. D´altronde la ricchezza di testimonianze varie, relative all´antichità, è dimostrata dalla febbrile attività e dallo scempio operato dai tombaroli e dagli scavi clandestini in genere. Questo territorio meriterebbe decisamente l´attenzione degli studiosi e degli archeologia.
Archeologia
Sono presenti all'interno del suo territorio alcuni nuraghe e una tomba megalitica sita in località "Aiodda".
Luoghi di culto Oltre alla chiesa parrocchiale dedicata a San Pietro, è presente la chiesa campestre dedicata alla Madonna della Strada. Tale festività, conosciuta anche come "Festa degli autisti", si celebra l'11 di agosto ed è estremamente sentita dalla popolazione.
Chiesa parrocchiale di S. Pietro La chiesa parrocchiale di S. Pietro, patrono di Nurallao, si trova in un´ampia piazza nella parte alta del centro abitato. Riedificata nel suo attuale impianto durante gli anni Cinquanta, presenta un´ampia pianta longitudinale. Al centro dell´alta facciata costruita con cantoni grigi e neri squadrati e alternati, si apre il portale ligneo sovrastato da un piccolo oculo di forma ottagonale. Alla sommità del semplice tetto a doppio spiovente con copertura in tegole spicca una piccola croce. Sul lato sinistro della chiesa è posto l´alto campanile in pietra; la cella campanaria è alleggerita da eleganti bifore e sormontata da una cupoletta cuspidata con croce.
Chiesa della Madonna della Strada La chiesa della Madonna della Strada (Foto2), patrona dei camionisti, venne edificata negli anni Settanta in un bel boschetto a pochi chilometri da Nurallao, lungo la strada per Isili. La chiesa, a cui si accede tramite un´ampia scalinata, è caratterizzata da un massiccio corpo centrale di forma ottagonale a cui sono collegati il presbiterio e due cappelle laterali. La facciata in pietra accoglie un bel portone ligneo sovrastato da un atrio coperto e sostenuto da pilastri in mattoncini in cotto. Al di sopra, il prospetto è alleggerito da un´apertura vetrata a forma di croce affiancata da piccole finestrelle rettangolari. Al centro della cupola ottagonale con copertura in tegole è stata collocata una statua della Madonna.
Parchi
Di particolare interesse anche il parco de "Funtanaisarinus", che offre ai visitatori un importante bosco e una serie di cascate, particolarmente suggestive soprattutto nel periodo invernale. Le acque del Rio Sarcidano, che alimentano il lago IsBorrocus, nascono in maniera spettacolare nel Parco comunale di Nurallao "FuntanaIsArinus", dove rumoreggiano le bellissime cascate con salto di oltre 15 metri e immerse nel verde, con le quali il Rio Sarcidano inizia la sua corsa verso il lago. Il Parco tutela uno splendido bosco naturale di querce, lecci e sughere con cascate e sorgenti e si trova a monte del paese. Il territorio comunale è movimentato da biancastre formazioni di roccia calcarea i cui banchi superficiali sono utilizzati per produrre calce di alta qualità; Nurallao possiede cospicui giacimenti di argille refrattarie e di caolino e attualmente dedica circa 50 ettari di territorio all'attività estrattiva. Nelle rocce calcaree si imprime la storia geologica di un comprensorio e infatti nelle rocce nurallesi si trovano con facilità interessanti fossili marini miocenici.
Eventi
Il calendario di Nurallao comprende diversi eventi religiosi e di svago. Si comincia da gennaio, quando il 16 e il 17 si rivive la tradizione dei grandi falò rionali (foghidònisi) in onore di S. Antonio. A Pasquetta viene poi organizzata, nel parco di Funtana ‘e IsArinus, la sagra di "IsTallarinusNuradhesusu", piatto tipico locale distribuito ai visitatori. A maggio lo stesso parco si ravviva in occasione della festa di Sant´Isidoro, patrono dei contadini e la sagra della pecora, con processioni in paese di cavalli, carri e trattori riccamente addobbati. A luglio di rilievo il "Festival Internazionale del Folklore", nella piazza F.Orrù. In agosto è un momento particolare di fede e di richiamo per i visitatori la Festa dell´Autista (iniziata nel 1972 grazie alla costante e numerosa presenza di diversi autisti/autotrasportatori) dedicata alla Madonna della Strada. La festa di maggior interesse. Nella omonima chiesa campestre, lungo la S.S. 128 al km. 53+850 si ha la meta finale di un pellegrinaggio, che si svolge l´11 agosto di ogni anno.
Scuole
Scuola elementare (primaria) - Scuola media (secondaria di I grado) - Sezione Associata Vergine del Rimedio:Scuola materna (dell'infanzia) - Paritaria
Dati e foto
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