CHI SIAMOSiamo un COMITATO PROMOTORE di un associazione culturale che si propone di diventare il quarto Club Unesco in Sardegna Obiettivo La passione verso queste tematiche ci ha spinto a costruire nuove occasioni d’incontro tra chi è semplicemente interessato e chi è già esperto, così ché ci fosse la discussione attorno a questi temi e contemporaneamente la crescita di conoscenze intorno a materie che, di volta in volta, si sono rivelate sempre più interessanti. Siamo arrivati quindi a costruire La Civiltà dei Numeri Uno, appuntamento che abbiamo preparato per ben due volte, durante il quale, la partecipazione di luminari di scienze diverse e la confluenza di apporti e di interessi, ci ha consentito di ottenere risultati di grande importanza per le nostre comunità e per l’intera Sardegna. Guardando questi eventi come esempi da portare avanti e da migliorare ulteriormente, abbiamo pensato che fosse giusto darsi una organizzazione più efficace, anche al fine di coordinare le risorse umane, ambientali ed economiche, che abbiamo scoperto di avere nel nostro territorio. Abbiamo creduto quindi che fosse giusto dare vita ad una nuova associazione, chiedendo agli amici del Club Unesco di Cagliari di accoglierci nella famiglia UNESCO, una grande organizzazione con la quale abbiamo coordinato la preparazione e i lavori della su menzionata Civiltà dei Numeri Uno, traendo da questa esperienza, una enorme quantità di stimoli, al punto da sperare di riconoscere, che, tra gli organizzatori, i collaboratori, gli eminenti studiosi esperti, i rappresentanti delle Istituzioni pubbliche e delle associazioni e i partecipanti delle diverse località coinvolte negli appuntamenti realizzati, stesse nascendo, attraverso una unità di intenti, un nuovo orizzonte comune di idee, competenze ed esperienze, tale che, dagli ambienti Sarcidano, Marmilla, Barbagia, Mandrolisai e Trexenta e nel riscatto dei valori più importanti della cultura locale e universale, dei diritti umani, della pace e della conoscenza, stesse scaturendo quella riscossa culturale che, oggi più che mai, può servire a smuovere l’immobilità culturale e produttiva che spesso ci vede soggetti inermi di fronte alle problematiche globali della modernità. Dobbiamo poter credere di contribuire al miglioramento della condizione umana di fronte alle tante storture del progresso, sapendo cogliere quello che di buono la tecnologia e le esperienze fin qui compiute, ci possono offrire, insieme con le esperienze e le conoscenze dei nostri avi, comprendendone le dinamiche e gli sviluppi compiuti, ieri come oggi, al fine di disegnare il percorso da seguire di qui in avanti, compresa la capacità di perseguire gli obbiettivi più nobili del senso comune e del vivere civile, che forse, si conoscevano più nei tempi antichi che oggi. In questo percorso ci siamo accorti che era sempre più diffuso tra gli ambienti culturali seguiti dal grande pubblico, la ricerca di risposte inerenti le questioni più dibattute tra gli esperti di storia, di linguistica e della moderna archeologia dove, negli ultimi decenni, si sono affermate una quindicina di teorie divergenti dal tradizionale punto di vista, riguardo le tematiche di approfondimento della cultura sarda, antica e moderna. Una di queste tematiche, la linguistica, è stata sicuramente tra le più dibattute e ciò proprio a seguito degli spunti offerti dalle teorie elaborate dalp rofessor Raffaele Sardella, insieme a quelle di Massimo Pittau, Bruno Vacca e naturalmente degli esponenti illustri dell'Accademia, quali Giulio Angioi, Francesco Cesare Casula, Giovanni Lilliu e diversi altri. Nel giro di qualche anno, si sono moltiplicati gli approfondimenti e sono scaturiti ulteriori spunti di studio da angolazioni differenti del mondo antico, per arrivare ad avere studi e teorie sulla navigazione, sulla religione, sulla storia, sulla matematica, sulla genetica, sulla astronomia, sulla musica e altri aspetti del sapere, che hanno permesso di osservare la vita delle genti e dei periodi storici riferibili alla Sardegna antica e all’intero Mediterraneo, con prospettive e vedute molto più ampie rispetto a quelle adoperate qualche decennio fa. Il Coordinatore del Comitato Attività
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